ALTORILIEVO DELLA TOMBA TERRAGNA DEL DOGE GIOVANNI BATTISTA SPINOLA
(gradino davanti all’ingresso della cappella di San Benedetto)
Si tratta della tomba del secondo doge biennale della costituzione Doriana della città
“A Dio Ottimo Massimo (acronimo D.O.M.) Battista Spinola, figlio di Tommaso, per la virtù manifestata a tutta la città durante l’intero corso delle sue cariche, creato Doge, il secondo dalla recuperata libertà dei Genovesi, per un biennio governò la Repubblica bene e felicemente. Appena morto, nell’anno 1539, il 30 di Agosto, all’età di 66 anni, a Belforte, che era suo feudo, qui riposa con la precedente moglie Tommasina”
La collocazione singolare di questo monumento funebre, che sembra voler impedire l’accesso alla cappella che fu il primitivo patronato dei Grimaldi, per cui sorge naturale il pensiero alle opposte fazioni di appartenenza delle famiglie Grimaldi (guelfi) e Doria (Ghibellini).
La chiesa del Boschetto ospita la tomba di altri tre dogi della Repubblica: Giovanni Battista Lercari (eletto nel 1563 e morto nel 1592), Alessandro Grimaldi (eletto nel 1671 e morto nel 1683) e Luca Grimaldi (eletto nel 1728 e morto nel 1750)
Dall’ottobre 1528 tutte le famiglie di cittadini genovesi, senza distinzione di censo, vennero organizzate in 28 “Alberghi” (termine usato per indicare, in periodo medievale, una sorta di consorzio di famiglie nobili, legate da legami di sangue o da comuni interessi economici, spesso abitanti in palazzi vicini), a ciascuno dei quali spettavano di diritto 14 seggi del Maggior Consiglio. Gli Alberghi si trasformano così da consorterie familiari in soggetti della vita politica cittadina. I primi 1517 cittadini genovesi capifamiglia riconosciuti ed approvati vennero così inseriti nel Liber descriptionum al quale furono successivamente aggiunti altri 620 capifamiglia detti “aggregati”; fra di essi verranno ogni anno estratti a sorte 400 componenti del Maggior Consiglio, ferma restando la quota fissa di 14 membri per ogni Albergo. Nel 1547, in seguito alla congiura di Gianluigi Fieschi, principale avversario della fazione filo-spagnola dei Doria, la cosiddetta riforma del “garibetto” sanzionò il principio di cooptazione nelle principali cariche della Repubblica. Con la nuova costituzione anti-oligarchica (Leges Novae) varata nel 1576, dopo una nuova fase di “guerre civili”, gli Alberghi vennero aboliti e si tornò ai cognomi originari ed al sorteggio delle cariche politiche. Il Liber descriptionum venne trasformato in Liber nobilitatis, comprendendo stabilmente nel patriziato genovese 1800 famiglie con diritto alla trasmissione ereditaria del titolo, senza alcuna distinzione formale fra famiglie di nobili ovvero di popolari origini.