ALTORILIEVO DELLA TOMBA DI BATTISTINA DORIA GENTILE PEVERE
(lato destro del pavimento della navata centrale)
Questa lastra tombale terragna copre il sepolcro di Battistina Doria Gentile
“Battistina, matrona esimia, figlia del nobile Andrea Gentile e vedova dell’eminente Gerardo Doria, è coperta da questo sacro sasso, anno 1470”

Battistina (o Battina) Gentile Pevere, discendente per sesta generazione dal grande console dello Stato Lanfranco Pevere, fu una grande benefattrice verso l’ufficio di Misericordia della Repubblica di Genova.
L’ Ufficio di Misericordia venne istituito nel 1419 dal doge Tomaso de Campofregoso e dal Consiglio degli Anziani su impulso dell’arcivescovo di Genova Pileo De Marini, per dare ordinamento alle esperienze che aventi lo scopo di garantire l’esecuzione dei legati testamentari destinati dai privati genovesi ai poveri e ad altre opere pie. Fin dalle origini quindi, l’ente volle essere allo stesso tempo una Magistratura dello Stato genovese e un’opera pia presieduta dall’Arcivescovo e vi furono coinvolte tutte le componenti del ceto dirigente cittadino. Non a caso la sede del Magistrato fu fissata prima nel palazzo arcivescovile e poi nel chiostro di San Lorenzo. Nel Magistrato di Misericordia la devozione religiosa e l’abilità amministrativa, che costituirono nei secolo caratteristiche peculiari dei Genovesi, trovarono una delle migliori espressioni, in una felice e armoniosa integrazione di “sacro e profano” e, proprio per questo, nella documentazione del Magistrato di Misericordia troviamo una fonte preziosa per conoscere la società non solo genovese ma dell’intera Liguria.


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