CENOTAFIO DI GEROLAMO CARDINALE GRIMALDI
(parete destra del presbiterio della navata centrale)
Questo monumento funebre venne commissionato dai Frati nel 1650 unitamente a quello prospiciente, per commemorare la generosità di Ansaldo Grimaldi, definito “praecipuus ac devotus benefactor” nella lapide che commemora la fondazione della biblioteca del monastero, finanziata appunto da Ansaldo, nel 1518, ora conservata in sacrestia.
“Ansaldo Grimaldi, fratello in Patria e in Dio, devotissimo di questo cenobio, elargì una ingente somma di denaro perché fosse restaurato. Nella chiesa gli eredi collocarono nell’anno secolare 1650”

Nato nel 1471 e appartenente  ad una delle quattro nobili famiglie feudali genovesi (Grimaldi, Doria, Fieschi e Spinola), Ansaldo Grimaldi fu avviato dal padre all'attività politico-diplomatica e a quella mercantile-finanziaria attraverso il Banco di S. Giorgio, facendo il suo ingresso nella vita politico-diplomatica nel 1494, l'anno della discesa di Carlo VIII e della successione di Ludovico il Moro come duca di Milano, mentre Genova era sotto la signoria sforzesca. Di dichiarata volontà anti-faziosa e mediatrice, ricoprì innumerevoli ruoli diplomatici di alto rilievo e fu garante con il proprio patrimonio in molte trattative internazionali. Nel 1523-29, insieme ad altri tre Grimaldi era tra i principali creditori di Carlo V. Si dedicò al commercio della seta i cui interessi lasciò al nipote Gerolamo, suo erede e futuro cardinale. Morì a Genova il 30 settembre 1539.

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