CONSOLIDAMENTO E RESTAURO CHIESA 2014 - 2019
Il restauro della chiesa abbaziale è iniziato nel 2014 con i primi lavori di consolidamento e rinforzo, che hanno richiesto, oltre ad interventi localizzati sulle lesioni, l’inserimento di una doppia coppia di catene in acciaio, poste sui due lati longitudinali della navata centrale a livello del cornicione, seguiti da un periodo di monitoraggio strutturale. Parallelamente, sono state condotte una serie di indagini di prospezione georadar sui vuoti sottostanti le pavimentazioni della chiesa e di analisi geologiche e idrogeologiche sul sedime e il sottosuolo dell’abbazia, con particolare riferimento alla vena d’acqua che alimenta il pozzo nel chiostro maggiore attraversando trasversalmente l’intera abbazia. Dopo la messa in sicurezza strutturale è stato possibile affrontare il problema della tenuta all’acqua dell’involucro, in una prima fase attraverso l’analisi termografica delle strutture voltate e l’osservazione dei sottotetti accessibili con conseguente esecuzione di interventi mirati sui manti di copertura in ardesia e sulle lattonerie.
Quindi si è proceduto alla totale sostituzione delle finestre dell’alta navata centrale, irrimediabilmente ammalorate e causa di gravi infiltrazioni, con il restauro integrale dei vani finestra e l’adeguamento dei davanzali interni.
L’intervento di restauro dei prospetti ha quindi preso le mosse dal fronte Nord, quasi integralmente privato degli intonaci e in stato di grave degrado e conseguente difetto di tenuta, andando ad interessare le absidi, la cappella trecentesca, e la sacrestia e mettendo in luce aspetti dell’evoluzione architettonica di questo complesso religioso ancora del tutto sconosciuti, che sono stati studiati attraverso analisi archeometriche, rilievi e fotografie, in vista, si spera, di un futuro lavoro di rielaborazione documentale.
A questo punto l’intervento conservativo, per il quale l’Opera Don Orione ha impegnato fino ad oggi oltre ottocentomila Euro, attende di passare all’interno della chiesa.
Si ringrazia l’Architetto Francesca Passano della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria, per la disponibilità, il supporto tecnico e il ruolo di collegamento tra professionalità e competenze, che hanno agevolato e arricchito questo importante lavoro di restauro.